domenica 27 giugno 2010

Fear itself: Scambi di personalità di Ronny Yu

Scambi di personalità (Family Man è il titolo originale) è, in ordine cronologico, il terzo episodio di Fear Itself, la serie creata da Mick Garris, che ha debuttato in Italia sul canale satellitare Fox.
Diretto da un redivivo Ronny Yu, apprezzato regista orientale per la doppietta La sposa di Chucky e Freddy vs Jason, in questo caso però in modalità "off" visto che il suo stile di regia, solitamente scattante e poco incline alla verbosità, è stato messo da parte e non si riesce più a distinguere per le sue qualità. Se il regista non è riuscito ad improntare la sua firma, la causa è da additare esclusivamente alla storia che offre ben poche occasioni per sbizzarrirsi nella costruzione di situazioni adrenaliniche, le più idonee per esprimere il suo estro creativo.
La tramaUn felice e realizzato padre di famiglia si scontra violentemente su una strada con un assassino ricercato dalla polizia per i suoi numerosi precedenti. Nell'impatto dell'incidente, entrambi perdono i sensi e, quando si risvegliano su un lettino d'ospedale, scoprono di essere vittime di un altro fenomeno, decisamente più anomalo: lo scambio di corpi che li costringe a vivere l'uno la vita dell'altro. Mentre il malvivente considera l'accaduto come un segno della volontà divina che gli ha concesso una seconda opportunità per redimersi, lo sventurato genitore si ritrova ora in prigione, soggetto alle angherie delle guardie e con ogni probabilità condannato alla pena di morte.

La sceneggiatura non avrà di certo nulla di sensazionale, anzi qualcuno potrà definirla giustamente come "vecchiume", ma la cura riposta nei dialoghi e l'ottima prova del duo di protagonisti, credibili nel loro scambio di identità, sono ben percettibili e non piccolezze che meritano l'oscuramento da parte del pubblico. Pur mancando di sorprese, la narrazione è collaudata e ineccepibile nel suo sviluppo e fortunatamente respinge aggiunte inconcludenti e fuori luogo che hanno l'unico effetto di far saltare in aria la logicità degli eventi.
Lo spirito dinamico di Yu viene comunque ripagato nello scontro finale in cui la parte buona e quella cattiva se le danno di santa ragione, lotta realistica e senza artificiali coreografie per renderla più spettacolare.
Scambi di personalità è insomma un rispettabile episodio, capace di farsi apprezzare per il suo pessimismo di fondo e l'inesorabile tragicità che caratterizza la sua conclusione. A questo proposito viene spontaneo citare Kant: "Da un legno storto come quello di cui e' fatto l' uomo , non si puo' costruire niente di perfettamente dritto" .


GIUDIZIO FINALE: 7


2 commenti:

  1. Questo è stato uno degli episodi meno deludenti in seno a una serie che ho apprezzato davvero poco, eccezion fatta per Gordon e Fessenden. Nel complesso, ne darei una valutazione meno "generosa" della tua, perché l'ho notato più per assenza di difetti vistosi che per la presenza di pregi. diciamo un punto in meno?
    Un saluto!

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  2. Guarda, anche io ero tentato di dargli mezzo punto in meno ma verso il finale è scoccato qualcosa che manca a parecchi film/mini-film: l'empatia. Mi sono sentito in pena per quello che è capitato al protagonista dietro le sbarre e per la sua impossibilità di cambiare il destino. Dal punto di vista emotivo questo episodio riesce, a mio parere, ad essere abbastanza comunicativo. Poi è normale che ognuno abbia i propri standard di sensibilità. Cosa intendi per difetti? a parte l'andamento lento non ne ho visti altri.

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