domenica 6 febbraio 2011

Recensione My soul to take (USA 2010)

Regia e Sceneggiatura: Wes Craven

Interpreti principali: Max Thieriot, John Magaro, Denzel Whitaker, Zena Grey, Nick Lashaway

IMDB

Un serial killer dalle multiple personalità, chiamato The Ripper, scappa nella foresta facendo perdere le sue tracce dopo aver causato l'incidente dell'ambulanza che lo stava portando in ospedale. 16 anni dopo, i ragazzi della città natale dell'omicida scomparso festeggiano l'anniversario della sua presunta morte con un rituale in cui ognuno dei 7 sedicenni, nati lo stesso giorno del suo decesso, devono affrontare un'effigie dell'assassino buttandola in acqua. Questa volta però l'atto liberatorio viene interrotto da una retata della polizia e Bug, il ragazzo incaricato del gesto, inizia a temere per un brutale ritorno del killer.

Ci sono film che sono chiari segni di un' ineluttabile apocalisse, film sfascia-carriere che lasciano increduli per come la colpa sia da attribuirsi ad un unico, un tempo stimato, professionista, film talmente brutti che l'idea di sottoporsi ad un elettro-shock per dimenticare quanto visto non appare più così esagerata
My soul to take è uno di questi: una pellicola per la quale dovrebbe essere autorizzato l'obbligo della pensione per alcuni registi per evitare che un orribile presente possa sommergere un passato di tutto rispetto.
L'ultima opera di Craven, prima del tanto atteso Scream 4, è il frutto di una persona frustrata che non sa che pesci pigliare e non ha la minima idea di cosa voglia comunicare sia al vecchio che al nuovo pubblico horror e rimane così succube delle enormi aspettative riferite a chi viene presentato come "il creatore della saga Nightmare".


E' utile precisare che il noto regista non si è rimbambito tanto a livello tecnico e infatti questo MSTT non ha nulla di più e nulla di meno rispetto agli attuali teen horror ed è quindi abbastanza curato sull'aspetto visivo; il completo sfacelo deriva invece da una sceneggiatura artificiale resa ancora più pesante da una miriade di dialoghi che invece di valorizzare sminuiscono le personalità dei giovani protagonisti. D'altronde cosa aspettarsi da un settantenne che cerca di pensare e dare voce a ragazzi che non hanno raggiunto nemmeno la maggiore età. Vi lascio immaginare il patetico risultato.
Craven è stato colto da un raptus della complicazione per nascondere un'allarmante mancanza di idee, già individuabile nel seppur interessante prologo che pur di far proseguire la storia include delle incongruenze narrative tipiche di un debuttante.
Il lavoro fatto sui protagonisti è altrettanto imbarazzante tra irritanti stereotipi e caratterizzazioni inverosimili, senza contare l'irrazionalità che sostiene molto delle loro azioni. Insomma il tutto è pervaso da un'aria di follia piuttosto gratuita visto che non ha alcuna utilità nella sceneggiatura.


Tutte queste infelici scelte hanno effetti devastanti sulle poche sequenze di omicidi che scivolano via senza lasciare alcun segno, ennesima dimostrazione di come la caratterizzazione dei protagonisti sia ai minimi storici. Inoltre il finale molto parlato non lascia dubbi sulla natura effettivamente fallimentare di questa pellicola.
Wes Craven aveva pronunciato tempo addietro la sua intenzione di  voler terminare i suoi giorni dietro la macchina da presa come un atto d'amore verso la sua professione. La verità però è un'altra: la sua carriera spirituale è già morta da un pezzo e farebbe meglio a fermarsi in tempo prima di farsi odiare completamente dal suo pubblico perchè film come My soul to take, ma anche il suo precedente e mediocre Cursed, fanno solo tanto male al genere horror, soprattutto se capita di attribuire a queste opere una certa importanza per via dei suoi autori.

GIUDIZIO FINALE: 4

7 commenti:

  1. Caro Antonio, anch'io avevo a suo tempo semi-stroncato questo inutile film, attribuendolo alla decadenza senile di Craven. Mi vien solo da dire che bisogna tuttavia essere indulgenti con i vecchi, poichè ritornano ad essere un pò bambini. Per questo gli avrei dato come voto 5 e mezzo, e non 4. In ogni caso condivido complessivamente gli argomenti della tua recensione :)

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  2. Ciao Angelo! Secondo me il quattro lo merita perchè è la seconda volta che Craven fa un passo falso. Poi la pazienza dello spettatore ha un limite :D Di questo My soul to take c'è poco e nulla da salvare, già a partire dall'inizio. Inutile dire che i protagonisti ti fanno odiare quei pochi spunti narrativi presenti in nuce, ma non sviluppati.

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  3. Ammazza che stroncatura! L'hai seppellito come Bill Pulmann in "Il Serpente e l'arcobaleno! Devo dirti che mi sono divertito parecchio a guardare 'sta boiata, é la summa di tutto quanto il male fatto da Craven in questi ultimi quindici anni. E ancora c'é "Scream 4" da vedere!? Vai Antonio!!! Un grande saluto.

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  4. è vero, film assolutamente brutto
    non so bene perché, io però mi sono divertito parecchio a vederlo :D

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  5. Almeno Scream 4 non l'ha scritto lui, anche se Williamson è reo di quella porcata di Cursed :(

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  6. Grande Antonio, sempre un piacere leggerti.
    Chissà perchè ma mi aspettavo questo passo falso da Craven, visto che è dai tempi di Nightmare Nuovo incubo che non ne azzecca una...

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  7. Grazie amico ;) Eppure da questo MSTT non mi sarei aspettato un simile disastro, anche perchè lo avevano presentato come teen horror complicato e che fa pensare, argomento che mi è sembrato pura pubblicità per un film che non la merita affatto.

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