mercoledì 14 settembre 2011

Pagellino parte terza: I film dignitosi

Bentornati sulla penultima parte del pagellino contenente una sequenza di film in cui finalmente i pregi non sono così difficili da individuare e il rischio di una delusione, anche se non pienamente scongiurato, è comunque una possibilità remota (per qualsiasi lamentela sono sempre disponibile :D). Vi ricordo che l'ultima parte sarà una recensione interamente dedicata al film vincitore di questa personale competizione estiva, una pellicola in pieno stile Alan Parker (forse un giorno dovrò dedicare un post per rendervi partecipi dei miei parametri personali, anche se sono del parere che siano abbastanza deducibili dalle recensioni).

RAMMBOCK: BERLIN UNDEAD (Germania 2010) di Marvin Kren












Un film corto (appena un'ora di durata!) ma sorprendentemente esauriente, in cui la battaglia contro i non morti si combatte in un condominio (e l'analogia con un certo Rec sorge spontanea). Rammbock si rivela un film efficacemente realistico non solo nel setting ma anche nella scelta degli attori, normalissimi signor nessuno con poca voglia di fare gli eroi se non per un valido motivo, come ad esempio ricongiungersi con la propria amata. Collaudate risultano anche le sue dinamiche: i protagonisti infatti, per non soccombere alle orde di zombies, si spostano da stanza a stanza del palazzo,  improvvisandosi se necessario come demolitori di pareti pur di raggiungere un luogo più sicuro. Insomma un'epidemia vissuta a livello domestico in cui anche gli attacchi dei cadaveri ambulanti fanno un certo effetto, merito di un make-up accurato. Breve ma intenso. (7/10)

EL HABITANTE INCIERTO (Spagna 2004) di Guillem Morales












El habitante incierto è un film curioso e dagli sviluppi imprevedibili in cui un architetto fresco di divorzio e amante delle case dagli spazi grandi inizia a diventare paranoico su un presunto intruso che si nasconde nella sua abitazione. La storia, che fino ad un certo punto pare classica e molto curata, d'improvviso però prende delle deviazioni inaspettate ( e pure strampalate da un certo punto di vista) ma non tutte risultano convincenti, anche se l'attenzione rimane altissima fino al finale. Proprio quest'ultimo presenta i maggiori difetti per il suo essere furbetto, inverosimile e confusionario, rovinando in parte l'apprezzamento per l'aspetto narrativo. Questo è uno dei casi in cui non sempre complicarsi la vita porta a grandi risultati. Strano. (7/10)

5150, RUE DES ORMES (Canada 2009) di Eric Tessier












Un felice connubio tra Frailty e Mum & Dad in cui un ragazzo appena trasferitosi in una cittadina viene per caso rapito da una famiglia "particolare" il cui leader è convinto di avere una missione assegnatagli da Dio. Rue des Ormes appassiona e non fa pesare affatto la sua natura derivativa, perchè non si basa su un botta e risposta tra torture ma sposta la lotta per la sopravvivenza su un piano molto più sottile e psicologico, una risoluzione rischiosa ma ben riuscita che ha fatto spiccare il salto di qualità ad un film dalle premesse altrimenti poco interessanti. Il cuore pulsante di quest'opera è la famiglia che conta personalità molto diverse le une dalle altre, tutte notevolmente espressive e profonde, merito di un lodevole lavoro in fase di sceneggiatura.
Per rendere ancora più stimolante la storia, il regista poi ha ben pensato di inserire alcune inquietanti incursioni oniriche, così da superare i confini insiti nel genere thriller. Profondo e psicologico. (7,5/10)

BLOODY BIRTHDAY (USA 1981) di Ed Hunt












Tre bambini sono accomunati dal fatto di essere nati tutti lo stesso momento e durante un'eclissi lunare. Rispetto ai loro coetanei vi è solo una differenza: il loro gioco preferito è infatti l'omicidio.
Forse Bloody Birthday è il film sui bambini malvagi che tutti vorrebbero vedere, anche quelli che non sono disposti ad ammetterlo apertamente. Il cult di Hunt non manca di nulla: è violento senza compromessi, non concede attimi di respiro tra una sequenza e l'altra e va così dritto al punto che viene da rimpiangere un simile approccio rispetto a quelli più lenti odierni. I piccoli demoni sono meschini e uno più bastardo dell'altro e non si fanno alcun scrupolo quando decidono di eliminare le persone circostanti.
Questo eccesso di violenza potrebbe sembrare ridicolo per alcuni, ma il regista riesce lo stesso a gestire per bene i contenuti evitando che lo spettatore cadi in qualche riflessione compromettente e poco pertinente al film. Bastardo. (7,5/10)

Poi la mente di questo diabolico trio ha una faccia così da schiaffi che uno non sta nella pelle nel vederlo subito perire:

15 commenti:

  1. mi attira in particolare el habitante incierto, dello stesso regista del valido con gli occhi dell'assassino..
    comunque aspetto il numero 1 estivo!

    RispondiElimina
  2. eh eh arriva subito the number one! El habitante, bello ma strambo XD

    RispondiElimina
  3. agree with you on Siege of the Dead and Bloody Birthday - both are pretty great horror films!

    RispondiElimina
  4. Non conoscevo El habitante incierto, ma sembra proprio gustoso!

    RispondiElimina
  5. El Habitante Incierto è davvero una visione strana! mi ha tenuto sempre sul chi va là per tutta la visione.

    5150 pure mi era piaciuto... come dici è stato ben costruito in fase di scrittura.

    mi hai messo una voglia di vedere gli altri due, specialmente quello coi ragazzini bastardi!

    RispondiElimina
  6. si continua la scalata! Questi me li vedo tutti :)
    Bloody Birthday a quanto ho capito è un'altra delle perle che tiri fuori ogni tanto dal passato.
    Sono daccordo con voi ragazzi, El habitante Incierto sembra un film molto interessante.
    Il primo che vedrò sarà 5150 Rue des Ormes, mi sono piaciuti molto Frailty e Mum & Dad. Adoro quando la violenza viene mostrata in un ordinaria quotidianità per poi essere analizzata attentamente dal regista.
    ciao Antonio! a presto :)

    RispondiElimina
  7. @Maynard Thank you very much, you're totally right! ;)

    @Simone sì, è un film molto alternativo! :D

    @Frank se ho visto El Habitante è merito tuo e della tua recensione, sennò chissà quando lo avrei scoperto! Quindi grazie mille ^^

    @Wayne Assolutamente, da guardare tutti con particolare attenzione! Bloody birthday è stata davvero una sorpresa, io stesso non credevo che un film semi-sconosciuto potesse essere così denso (non a livello psicologico, ma proprio di ricchezza di situazioni)! Rue des ormes sono convintissimo che non ti deluderà, poi ha delle trovate e dei personaggi che ti rimarranno senz'altro impressi! Torna presto per la prima posizione che per te, purtroppo, non sarà una sorpresa ;)

    RispondiElimina
  8. sono curiosissimo si vedere cosa metterai nella prossima pagina! Sei troppo grande! i tuoi pagellini mi creano una certa dipendenta :)
    Fammi indovinare, nella prossima parte inserirai un film che il titolo avrà qualcosa a che fare con il sonno? hihihi
    Penso che metterai anche un titolo che ha a che fare con un posto disabitato...a presto Antonio

    RispondiElimina
  9. Ma sei un grande Wayne!!! Ha indovinato, e secondo me te la sentivi quando nella prima parte ho dato quel piccolo indizio...uhm posto disabitato? Non mi sovviene un film del genere, mi ricordi tu, per favore? :) Comunque la prossima parte è un'unica recensione dedicata ad un solo film, mi spiace deludere le tue attese...ma prossimamente ritorna una sottospecie di pagellino con un sacco di horror (sia corti che film normali) italiani ;)

    RispondiElimina
  10. fai bene, ci sono film che meritano più attenzione :)
    Il film che intendevo con il termine "disabitato" è Uninhabited. Magari non lo avevi capito perchè dopotutto non è sto ottimo film. Storie di spiriti vendicativi (che il cinema horror ne è pieno, in particolare quello orientale, sudcoreano) uso un eufemismo se vi dico che mi hanno rotto, ma la serena calma che si respira nel film rende il suo seguito parecchio perturbarte. Non esagero se vi dico che quando penso a certe scene ho ancora i brividi. Poi è da apprezzato la denuncia socio-culturale sugli abusi della donna che emerge nella seconda parte :)

    RispondiElimina
  11. Ah ecco, ora ho capito :D Comunque avevo visto Uninhabitated e devo dire che concordo con te sul fatto che non mi ha entusiasmato granchè: troppo lento e la storia emerge solo verso la fine. Insomma davvero pochi elementi per apprezzarlo veramente...è già finito nella lista di film visti ma non commentati XD salverei solo l'ambientazione, in un certo senso new age, ma perchè preferire questo quando invece c'è Long Weekend, sia l'originale che il remake (che consiglio a tutti!) che è migliore in tutti gli aspetti? Però noto comunque con piacere che il film ti ha impressionato, e questo è un bene...magari sono io che sono insensibile a certi temi! A presto caro Wayne ;)

    RispondiElimina
  12. lo credo bene, con tutto quello che avrai visto. Sei un'enciclopedia vivente :)
    Long Weekend non l'ho ancora da vedere. Sto facendo un po' di confusione; ho trovato quello australiano del 2008 di Jamie Blanks, ma l'altro quale è? (mi risulta solo una commedia fatta nel 2005 XD)

    RispondiElimina
  13. Ahah no XD, l'altro per fortuna non è quella commedia, bensì l'originale del film di Blanks, datato 1978 e diretto da Colin Eggleston (http://www.imdb.com/title/tt0079482/)! Cmq visto che l'originale è abbastanza irriperibile, ti consiglio di guardare il sequel che era uscito pure in italiano (su sky cinema se non erro), così ti renderai conto della differenza abissale con Uninhabitated! ;)

    RispondiElimina
  14. Mi vergogno a dire che non ho visto neppure uno di questi film, anche se conosco l'ultimo, che mi ha sempre incuriosita.
    Mi sa che per le mie prossime visioni consulterò questi pagellini, sembrano molto utili!!

    RispondiElimina
  15. Grazie per la fiducia e benvenuta! ;) Comunque non è strano che tu non li abbia visti, non sono film "popolari" :D

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...