Di solito non vado mai in fibrillazione alla notizia di un nuovo rifacimento di qualche classico horror, in questo caso "perduto" visto che non si tratta propriamente di un titolo conosciuto dai più, ma sapere che vi parteciperà la mia amata Amber Heard, protagonista assoluta di All the boys love Mandy Lane, mi dà più di una buona ragione per entusiasmarmi. Se si aggiunge poi che l'originale, intitolato And Soon the Darkness e diretto nel 1970 da Robert Fuest, è uno dei miei film preferiti del passato che ancora oggi potrebbe dare lezioni di stile agli odierni registi, ecco che si viene a creare quel connubio perfetto ed irrestibile.
Ambientato in Francia, il prototipo raccontava, con superbo realismo, della scampagnata estiva di due amiche in sella ad una bici che ad un certo punto del loro viaggio si dividono per differenti vedute su come proseguire il loro itinerario. Questo litigio che porta alla loro separazione sarà la causa della scomparsa di una delle due e l'inizio delle ricerche dell'altra nel tentativo di ritrovare la prima.
Di rara tensione e solitudine, l'opera di Fuest colpiva nel segno per una serie di particolarità: inanzitutto il senso di straniamento delle protagoniste che veniva fatto provare in prima persona allo spettatore grazie alla scelta di non corredare di alcun sottotitolo i dialoghi francesi presenti nel film.
Venivano inoltre anticipati vari temi importanti che fecero la fortuna del genere quando vennero ripresi in maniera più accentuata da altri capolavori: la coppia di amiche in gita in terra straniera ricorda il prologo di "Un lupo mannaro americano a Londra" di Landis mentre l'occhio di riguardo verso lo stato "degenerato" in cui riversavano le campagne del luogo non può che rievocare "Non aprite quella porta" di Hooper. Per tutti questi buoni motivi, per coloro i quali non conoscevano il film in questione o non hanno mai avuto la possibilità di visionarlo, consiglio vivamente di recuperarlo poichè è stato distribuito da tempo dalla Universal su supporto ottico anche nella versione italiana.
Ambientato in Francia, il prototipo raccontava, con superbo realismo, della scampagnata estiva di due amiche in sella ad una bici che ad un certo punto del loro viaggio si dividono per differenti vedute su come proseguire il loro itinerario. Questo litigio che porta alla loro separazione sarà la causa della scomparsa di una delle due e l'inizio delle ricerche dell'altra nel tentativo di ritrovare la prima.
Di rara tensione e solitudine, l'opera di Fuest colpiva nel segno per una serie di particolarità: inanzitutto il senso di straniamento delle protagoniste che veniva fatto provare in prima persona allo spettatore grazie alla scelta di non corredare di alcun sottotitolo i dialoghi francesi presenti nel film.
Venivano inoltre anticipati vari temi importanti che fecero la fortuna del genere quando vennero ripresi in maniera più accentuata da altri capolavori: la coppia di amiche in gita in terra straniera ricorda il prologo di "Un lupo mannaro americano a Londra" di Landis mentre l'occhio di riguardo verso lo stato "degenerato" in cui riversavano le campagne del luogo non può che rievocare "Non aprite quella porta" di Hooper. Per tutti questi buoni motivi, per coloro i quali non conoscevano il film in questione o non hanno mai avuto la possibilità di visionarlo, consiglio vivamente di recuperarlo poichè è stato distribuito da tempo dalla Universal su supporto ottico anche nella versione italiana.
Tornando al remake, le aspettative sulla sua buona riuscita sono alte considerando il fatto che il materiale di partenza non è stato snaturato nella sua sostanza. Le modifiche infatti sono ridotte e riguardano il cambio delle località, stavolta offerte dalle bellezze naturali dell'Argentina, e il contesto iniziale da cui prende luogo la vicenda.
Tutto ha inizio quando le due ragazze decidono di staccarsi dal loro gruppo turistico e dai tragitti da loro programmati per andare alla ricerca per conto proprio di paesaggi mozzafiato, avventure e divertimenti. La mia speranza è che questa rivisitazione si mantenga fedele allo spirito originale, ne abbia saputo cogliere gli aspetti più affascinanti e più riusciti, senza strafare o adoperarsi in deleterie operazioni di semplificazione in fase di sceneggiatura. Il film diretto e sceneggiato da Marcos Efron uscirà nel 2010 e conterà tra gli attori, oltre alla già citata Amber Heard, Odette Yustman (protagonista di The Unborn) e Karl Urban (visto di recente nello Star Trek di Abrams). Eccovi di seguito le immagini promozionali corredate di sinossi, locandina e filmografie di autori e attori.
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