giovedì 27 gennaio 2011

Visioni di: Gennaio

Dal momento che non è mia intenzione accantonare per troppo tempo l'aspetto più propriamente personale di un blog di cinema horror, ovvero cio è relativo alle recensioni e ai commenti, vi propongo una serie di opinioni brevi ma concise sugli ultimi film visti in questo periodo

PIRANHA (USA 2010) di Alexandre Aja


Il venduto Aja continua imperterrito nella sua ormai consolidata politica dei rifacimenti hollywoodiani e, come successo per il remake de "Le colline hanno gli occhi", migliora nettamente il prototipo del film di Dante, aggiornandolo con successo senza lasciare spazi ad inutili nostalgie che, mai come in questo caso, lasciano il tempo che trovano.
L'aspetto più sorprendente è il cast di altissimo livello con simpatici camei da parte di Richard Dreyfuss e Eli Roth, quest'ultimo nei panni di un improbabile presentatore di un concorso di "miss maglietta bagnata". Piranha valorizza il tempo dello spettatore proponendo un ricco repertorio di scene splatter, piuttosto ben realizzate, e rappresentando con efficacia il panico e la pazzia che verrebbero a crearsi con un'invasione di famelici pirana.
Tuttavia chi cerca una pellicola in cui i personaggi si comportano con intelligenza e coscienza potrebbe rimanere deluso da alcune situazioni in cui la stupidità, perfino degli adulti, la fa da padrone, anche se ciò intacca relativamente le considerevoli dosi di intrattenimento che l'opera è in grado di offrire. Finale decisamente sciocco. 7/10

LET'S SCARE JESSICA TO DEATH (USA 1971) di John D. Hancock



E' la seconda volta che guardo questo film e debbo dire che mi ha convinto molto di meno rispetto alla prima visione. A mio parere gode di una popolarità ingiustificata: è il classico horror nè carne nè pesce con una buona idea di base ma dallo sviluppo poco incisivo che si trascina stancamente fino alla conclusione.
Probabilmente val bene una sola visione per svelare i misteri, nemmeno ben troppo costruiti, che riserva la vicenda, ma riguardarlo è dannoso non solo perchè l'atto ne distrugge il buon ricordo iniziale ma soprattutto perchè rende evidenti tutti i difetti relativi al ritmo della narrazione. Nonostante ciò l'interpretazione di Zohra Lampert nel ruolo di Jessica è ottima, forse anche troppo per un film modesto del genere. 6/10

F (Regno Unito 2010) di Johannes Roberts


Un film dal potenziale inespresso che, pur trattando di un tema scottante come la progressiva mancanza di disciplina nelle scuole, rimane castrato nelle sue ambizioni per l'ingiustificata mancanza di scene splatter che dovrebbero comunque essere il culmine di sequenze più o meno colme di tensione.
Ogni omicidio, tranne un' eccezione, infatti avviene fuori dall'obiettivo facendo perdere alla storia quella carica sovversiva che pure si era prefissata. E' un peccato perchè F ha dalla sua parte una discreta atmosfera ma continuamente dissipata da una regia antiviolenza e anticlimatica, soprattutto nel finale monco. Insoddisfacente. 5,5/10

DAMNED BY DAWN (Australia 2009) di Brett Anstey


Altra occasione sprecata questo piccolo film australiano, molto convincente nell'andamento, anche nella sua sottile vena ironica, finchè non entrano in scena dei ridicoli scheletri, creati con una scarsa computer grafica, che fanno perdere quel sentore di paura suscitato quando ancora il male era un'incognita. Damned By dawn rimane un'amatoriale omaggio a "La Casa" di Sam Raimi, più volte citato sia nei movimenti di telecamera sia nelle celebri frasi ("Vieni con noi"), che parte bene ma scende inesorabilmente nel fallimento quando scopre le sue carte senza poter contare su una storia ben articolata. Da notare come anche il rendimento degli attori vada di pari passo con la qualità del film. Evitabile. 5/10

2 commenti:

  1. F non mi è dispiaciuto affatto, ha una gran bella atmosfera e l'arrivo dei ragazzini incappucciati è spettacolare
    concordo sul finale monco, che lascia un po' così *_*

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  2. Antonio mi smonti Jessica senza pietà.Effettivamente non é invecchiato granché bene e non si puo' certo etichettarlo come capolavoro imperdibile, tuttavia il lento sfaldarsi della realtà percepito dalla protagonista mi sembra sia ancora caratteristica che giochi a suo favore.E poi, é vero, le seconde visioni possono fare gravi danni.Mi é capitato recentemente riguardando "Né mare né Sabbia".Comunque é sempre un piacere leggerti.Ciao.

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